venerdì 30 ottobre 2009

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI


Sei una parte di me

in ogni istante della tua vita,

riesco ad ascoltare il tuo cuore,

immaginare i tuoi sogni e i tuoi pensieri.

Sei lo scorrere del giorno,

sei l' alba e il tramonto del mio infinito,

non riesco ad immaginare un autunno

senza le tue foglie,

non riesco ad immaginare una pioggia

senza le tue lacrime,

non riesco a guardare il mondo

senza i tuoi occhi,

non avrei le parole

per parlare di te.

Se non ti avessi tra le mie braccia

sentirei la solitudine...dei numeri primi.





Stefano Cardarelli.

LE PAROLE CHE NON TI HO MAI DETTO


L' esame è finito

mi alzo dalla sedia, svaniscono ansie e paure,

cambia la storia della mia vita.

Mi fermo un attimo

ed ecco...che partono i ricordi,

il mio cuore è un tumulto di sensazioni,

devo calmarmi piano, piano.

Passo la mano sul banco

è come una finestra sull' anima.

Le mie mani si riempiono di immagini

che non riesco a trattenere,

il pensiero corre, corre....fa male.

Come pesa la penna per queste parole,

intrise da lacrime di un tramonto,

che attende con ansia un nuovo giorno.

Il tempo sfugge a chi non guarda indietro,

ma tu che mi guardi e che mi leggerai nel cuore,

capirai il rammarico.....

per le parole che non ti ho mai detto.




Stefano e Lorenzo Cardarelli.

venerdì 26 giugno 2009

I BAMBINI DI SANT'ANDREA


Gli alberi del cortile filtrano i tenui raggi del sole,

la polvere del gioco brilla alla luce,

la ghiaia cattura le tracce dello scorribandare felice.

Lo stridere di un treno si perde tra le case e la campagna,

qui si respira un'aria diversa, Roma è lontana.

Tra la risacca di ghiaia e l'asfalto è tracciata una campana,

i miei bambini mi ricordano antichi giochi perduti,

lo sguardo li accompagna, mima i movimenti,

li accarezza nello sconforto, ma non li lascia mai soli.

Le stagioni passano e si portano dietro i colori delle foglie,

il cortile respira ora il freddo dell'inverno o il profumo della primavera.

Intanto il vento mi porta un foglio,

sopra c'è il disegno di un bambino che sorride

è il regalo più bello che il lavoro ti può dare.

Le rondini sono tornate , i miei bambini imperversano nel cortile,

il felice schiamazzo si perde tra le case e la campagna,

qui si respira un'aria diversa, Roma è lontana.

La scuola volge al termine.....

loro sono sempre lì e mi guardano con quegli occhi infiniti,

cercando il perchè della vita.

Le parole dei grandi dispensano sapere,

ma io più guardo il mondo con gli occhi di un bambino....

e più imparo ad amare.






Dedicata a Massimiliano

e a tutti i bambini

della scuola materna di Sant'Andrea.





Stefano Cardarelli

giovedì 19 febbraio 2009

PER SEMPRE


Il tempo non ha sbiadito la tua immagine,

un balenio di ricordi mi porta lontano,

in un vento di grano speziato di papaveri,

dove le nostre corse spezzavano la regolarità del paesaggio.

Poi in un attimo sprofondare abbracciati tra i fili d'erba

e rotolare in un' apnea d'amore.

Eccolo...ieri,

la luce filtrava nel rosone scarlatto della chiesa

e tu sei entrata come un raggio di sole.

E lì che lo sguardo, le parole, sono rimaste nel mio cuore,

in quell'istante sono diventato uomo,

passato, presente, futuro di me stesso.

Oggi ti guardo come allora,

niente è cambiato

e come se il tempo si fosse fermato.

Sei la stella più luminosa del mattino,

sei le parole più belle che io conosca,

sei un giorno senza fine,

sei....per sempre.



Dedicata a mia moglie Roberta.





LE VENT DE PIGALLE


Ce vent

qui nous caresse les visages rougis,

qui nous décoiffe et bouleverse nos souvenirs,

nous ramène loin dans temps,

sur une colline fleurie de genèts,

d'ombres qui poursuivaient les èmotions.

Nous nous sommes connus parmi les brins d'herbe,

dans les eaux limpides d'un ruisseau,

parmi les murs éternels de l'amour.

j'ai vécu notre amour intensément,

sans perdre un instant.

Que le vent de Pigalle revienne caresser nos cheveux, nos pensées

et la mélancolie douce et amère de nos souvenirs.



Stefano Cardarelli

MONTMATRE


Le ciel de plomb de Paris

ne minimisait pas l'image du printemps:

tous le coins étaient des vers de Prévert,

le fond était gris

et l'àme en couleurs.

Des gouttes de pluie

miroitaient sur les pierres muettes de Montmatre.

Dans ce dédale de rues sans temps

les boulevards étaient des étoiles filantes

et des confettis de vie.

Le vieux Batelier voyait couler la Seine

dans ses veines.

Je veux te rappeler comme ça,

mouillée par le pluie

mais sans aucune ride du passé.



Stefano Cardarelli



venerdì 23 gennaio 2009

NEI MIEI OCCHI


E come se parlassi di me stesso
le parole escono dall'anima,
hanno il senso del passare dei giorni,
di quello che vedrò
e quello che tu vedrai.
Tu mi parli dei tuoi sogni
per riempire i miei ricordi,
sei cresciuto nei miei occhi,
tra i tuoi giocattoli e le tue emozioni.
Pensare a te mi rende come l'uomo vitruviano...
un messaggio nel futuro dell'universo.
Mentre le parole escono dall'anima
e le lacrime dal cuore
prenderò le stelle più brillanti del cielo
per i tuoi sogni
e dopo aver dato vita alle parole,
come ogni sera nel respiro della notte,
come ieri...come oggi..come domani...come sempre
ti bacerò la fronte
e sarò l'alba dei tuoi giorni.


A Lorenzo.